Crisi dell’agricoltura nell’Appennino Tosco-Emiliano
Il 25 maggio u.s., presso la Proloco di Lagaro frazione di Castiglione dei Pepoli, in provincia di Bologna, i giovani imprenditori dell’Appennino Tosco-Emiliano hanno espresso tutte le problematiche che in questi ultimi anni si sono sommate nel settore agricolo e proposto ciò che è necessario per lavorare in condizioni ottimali. L’elenco di tutte queste problematiche è poi stata rivolta agli amministratori e ai responsabili del territorio, con l’obiettivo di tutelare e rilanciare il settore agricolo in Appennino.
Questi sono i primi passi verso una direzione corretta, fondata sulle esigenze espresse da chi vive e lavora sul territorio, rappresentando la voce più autorevole.
“L’ascolto dei giovani imprenditori, ormai esasperati e totalmente demoralizzati, (in certi casi al punto da considerare la chiusura delle proprie aziende), ci causa grande preoccupazione e amarezza. La totale indifferenza da parte di molte amministrazioni comunali, enti preposti e associazioni di categoria è una vergogna inaccettabile. Gli agricoltori in Italia sono la linfa vitale del territorio; i loro prodotti sono tra i più apprezzati al mondo e il loro lavoro è essenziale per la cura e la tutela del territorio. Vedere questa categoria messa in crisi da politiche insensate è un atto di follia che non dobbiamo assolutamente ignorare. Dobbiamo sostenere e aiutare le nostre aziende agricole.”
*Sintesi e Criticità Rilevate dagli Imprenditori Agricoli*
L’Ing. Fiorenzo Meneghetti ha raccolto le criticità emerse durante il Convegno che includono:
- *Eccesso di regolamentazione*:
leggi e normative che soffocano le iniziative locali, bloccando le microeconomie - *Burocrazia complessa*:
procedure amministrative eccessivamente intricate che rallentano i processi di sviluppo e recupero territoriale - *Problemi specifici del settore agricolo*:
norme troppo restrittive su potatura degli alberi, allevamento zootecnico e gestione della fauna selvatica che penalizzano i piccoli produttori
*Proposte degli Imprenditori Agricoli*
Gli imprenditori agricoli dell’Appennino Tosco-Emiliano avanzano le seguenti proposte per ripristinare l’equilibrio territoriale, socio-economico e ambientale:
1. *Semplificazione delle Procedure Tecnico Amministrative*
– Ridurre le leggi e normative per facilitare il riutilizzo e la valorizzazione dei territori abbandonati.
– Costituire un “Distretto per lo Sviluppo Territoriale Sostenibile delle Cordigliere Appenniniche”.
2. *De-carbonizzazione ponderata e ragionata*
– Promuovere pratiche di riduzione delle emissioni di CO2 e incentivare l’uso di energie rinnovabili.
3. *Ripopolamento delle Aree Montane*
– Sviluppare una politica territoriale “glocale” che integri finanza, innovazione, formazione e marketing dei prodotti locali.
– Coinvolgere enti non-profit come l’Accademia Nazionale dell’Agricoltura per avviare progetti di sviluppo sostenibile.
4. *Utilizzo di Tecnologie Avanzate*
– Promuovere tecnologie digitali e intelligenza artificiale per incentivare progetti di riconversione agricola sostenibile.
– Incentivare l’efficientamento energetico attraverso l’uso di energie alternative.
5. *Inclusività e Valorizzazione del Turismo*
– Impiegare fasce sociali deboli e pensionati in progetti agricoli per una politica solidaristica e umanitaria.
– Valorizzare il patrimonio naturale, storico ed enogastronomico delle aree appenniniche.
*Proposte Specifiche agli Enti Locali*
1. *Sovranità Alimentare*
– Permettere agli imprenditori agricoli di operare con maggiore discrezionalità nel rispetto del processo produttivo agroalimentare.
2. *Snellimento Burocratico*
– Creare Uffici Tecnici nei Comuni per semplificare le procedure burocratiche.
– Istituire uno Sportello Unico per facilitare le autorizzazioni per nuovi impianti di energia da fonti rinnovabili.
*Conclusione*
Questa proposta mira a promuovere il recupero e lo sviluppo sostenibile del territorio appenninico, favorendo un’interazione virtuosa tra ambiente, economia e equità sociale. Richiede il coinvolgimento attivo di tutti gli attori locali, inclusi enti, istituzioni, comunità montane, Chiesa, imprese e accademici, per realizzare una transizione ecologica integrata e sostenibile.