Carnevale: ogni scherzo vale

Mi metterò una maschera
da Pulcinella
e dirò che ho inventato
la mozzarella.
Mi metterò una maschera
da Pantalone,
dirò che ogni mio sternuto
vale un milione.
Mi metterò una maschera
da pagliaccio,
per far credere a tutti
che il sole è di ghiaccio.
Mi metterò una maschera
da imperatore,
avrò un impero
per un paio d’ore:
per volere mio dovranno
levarsi la maschera
quelli che la portano
ogni giorno dell’anno…
E sarà il Carnevale
più divertente
veder la faccia vera
di tanta gente.

Gianni Rodari

A Carnevale ogni scherzo vale e ogni occasione è buona per festeggiare!

Le feste del Carnevale hanno origini lontanissime: già nelle feste religiose pagane si usavano delle maschere per allontanare gli spiriti maligni. Durante i saturnali romani o durante i festeggiamenti del Medioevo e nel rinascimento della Repubblica di Venezia, tutto era concesso senza restrizioni, era lecito fare scherzi di ogni sorta e lasciarsi andare ai bagordi e alla dissolutezza.

Durante il Carnevale si festeggiava la fecondità della terra e i riti collegati davano grande valore alle risate, alle quali si attribuiva il potere di sconfiggere la morte, tanto che molte popolazioni seminavano ridendo.
Per i Greci e i Romani – devoti alla divinità Ghelos – l’importanza della risata era vitale perché aveva il potere di allungare la vita. Addirittura in un antico papiro si trova la dicitura:
“Dio rise e nacquero i sette dei che governano il mondo”.

Con l’avvento del Cristianesimo questi riti persero il loro carattere rituale e magico rimanendo semplicemente forme di divertimento popolare, come per i fiorentini il cui motto durante il Carnevale o carnovale – era quello di cantare e ballare mascherati per le vie della città, facendosi scherzi a vicenda. In questo periodo risalgono alcune delle maschere più famose come Colombina, Meneghino e Pulcinella. Durante queste feste popolari, erano previsti banchetti a cui prendevano parte sia nobili che poveri e a fine feste era usuale il rogo di un fantoccio che rappresentava i mali dell’anno appena trascorso.

Il Carnevale è tradizionalmente il periodo che precede la quaresima e si conclude il martedì grasso, giorno che precede il mercoledì delle ceneri, primo giorno di quaresima, momento di astinenza e divieto del consumo di carne e di derivati animali (“carnem-levare” : togliere la carne).