Carnevale: ogni scherzo vale
Mi metterò una maschera Gianni Rodari |
“A Carnevale ogni scherzo vale e ogni occasione è buona per festeggiare!”Le feste del Carnevale hanno origini lontanissime: già nelle feste religiose pagane si usavano delle maschere per allontanare gli spiriti maligni. Durante i saturnali romani o durante i festeggiamenti del Medioevo e nel rinascimento della Repubblica di Venezia, tutto era concesso senza restrizioni, era lecito fare scherzi di ogni sorta e lasciarsi andare ai bagordi e alla dissolutezza. Durante il Carnevale si festeggiava la fecondità della terra e i riti collegati davano grande valore alle risate, alle quali si attribuiva il potere di sconfiggere la morte, tanto che molte popolazioni seminavano ridendo. Con l’avvento del Cristianesimo questi riti persero il loro carattere rituale e magico rimanendo semplicemente forme di divertimento popolare, come per i fiorentini il cui motto durante il Carnevale o carnovale – era quello di cantare e ballare mascherati per le vie della città, facendosi scherzi a vicenda. In questo periodo risalgono alcune delle maschere più famose come Colombina, Meneghino e Pulcinella. Durante queste feste popolari, erano previsti banchetti a cui prendevano parte sia nobili che poveri e a fine feste era usuale il rogo di un fantoccio che rappresentava i mali dell’anno appena trascorso. Il Carnevale è tradizionalmente il periodo che precede la quaresima e si conclude il martedì grasso, giorno che precede il mercoledì delle ceneri, primo giorno di quaresima, momento di astinenza e divieto del consumo di carne e di derivati animali (“carnem-levare” : togliere la carne).
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