L’importanza delle etichette negli alimenti

Colorate, piene di informazioni o essenziali, di carta, in pvc, in rilievo, minuscole o che riempono interamente il barattolo.

Dal lontano 1700 le etichette ci informano del contenuto del prodotto: inizialmente solo con gli elementi chiave e poco altro, già dai primi anni dell’800 si sono arricchite di attestati di garanzia per valorizzare le produzioni artigianali. Il secolo successivo vede l’arrivo del colore e si inizia ad utilizzare l’etichetta anche per pubblicità. Dobbiamo però aspettare gli anni 2000 per vedere le prime etichette autoadesive quando l’Unione Europea crea una serie di regole e normative standard che i produttori sono tenuti a rispettare.

Non più semplici indicazioni ma obblighi: bisogna quindi indicare

  • le denominazioni DOP e IGP
  • il marchio che certifica l’assenza di glutine “gluten free
  • il bollino che identifica prodotti adatti ai vegani “vegan ok
  • gli ingredienti ed i valori nutrizionali
  • l’imballaggio utilizzato, la così detta “etichetta ambientale“, per la corretta raccolta differenziata
  • il lotto di provenienza e la scadenza del prodotto

Dal qrcode all’etichetta parlante: basta scansionare le nuove etichette con un cellulare per essere indirizzati alle pagine specifiche, in cui si spiega tutta la storia del produttore, dalla nascita dell’azienda alla mission, dalla qualità dei prodotti utilizzati, alla filiera completa che porta quel prodotti sulle nostre tavole. Una sorta di pubblicità completa che ci porta all’acquisto di quel prodotto direttamente online!

Nutri-score: l’etichetta “semaforo”

Da alcuni anni c’è una vera e propria “lotta” per identificare i prodotti europei: sull’etichetta viene inserita una scala di colori da verde a rosso, associata ad una scala alfabetica che va dalla A alla E. Gli alimenti vengono suddivisi e associati ad una delle categorie (esempio: categoria A-verde) in base alle loro caratteristiche nutritive. Prodotti ad alto contenuto di proteine, fibre e vitamine – i cosiddetti “cibi sani” – appartengono alla prima categoria mentre i cibi troppo zuccherati appartengono alle categorie più basse.

E noi italiani cosa ne pensiamo? Era logico immaginare che non è piaciuta questa soluzione in quanto confonde il consumatore finale, senza informarlo nel modo corretto.

NutrInform Battery: l’etichetta a batteria

Questo sistema classifica i prodotti in base alla loro incidenza all’interno della dieta e contemporaneamente indica zuccheri, grassi, calorie, % di sale effettivamente contenute nell’alimento.

Le nostre etichette, certificate “Sinhai group food selection” contengono le informazioni essenziali per chi vuole mangiare cibo sano, senza contaminazioni, additivi o prodotti chimici dannosi per la salute, anche se non trovate timbri particolari; è sufficiente leggere gli ingredienti presenti ed i valori nutrizionali per assaporare tutto il buono nato, cresciuto e raccolto ai piedi dell’Etna.